Poco più che diciottenne, come molti dei suoi coetanei, Joe assorbe come una spugna tutto quello che gli capita, è pronto a intravedere segnali profetici nelle cose che accadono e nelle storie che lo circondando. Vede “Piccolo grande uomo”. Il film, diretto da Arthur Penn e tratto da un romanzo di Thomas Berger, racconta la storia del ragazzo selvaggio di Voltaire trasportandola nel vecchio West e ribaltandone il segno. Il piccolo grande uomo, interpretato da Dustin Hoffman, è un bianco che viene rapito dai pellerossa e passa più volte il confine della razza. Il figlio di diplomatici che ha perso il fratello in battaglia e che sta scoprendo un nuovo mondo, ne rimane folgorato. Anche da adulto, quando si tratterà di prendere decisioni importanti e imprimere svolte alla propria vita, dirà che “bisogna fare come i Cherokee: di fronte ad un bivio, scegliere il percorso più temerario”.
Nella primavera del 1971, la tribù di pellerossa di Joe si trasferisce in una casa al numero 18 di Ash Grove, nel quartiere di Palmers Green, a nord di Londra, dove c’è una forte presenza di migranti greci (tanto che alcuni lo chiamano “Palmers Greek”). La casa viene ribattezzata ironicamente “Vomit Heights” a causa del gran numero di feste e sperimentazioni lisergiche che ospita. A Vomit Heights viene a vivere anche il polistrumentista Tymon Dogg, che ha appena due anni in più di Joe ed è un personaggio che entra subito nella cerchia delle persone che frequenta. Tymon ha già registrato un singolo: si intitola “The Bitter Thoughts of Little Jane” e vi hanno partecipato, come session-men, i Led Zeppelin Jon Paul Jones e Jimmy Page.
Il Beatles Paul McCartney ha sentito questo pezzo, gli è piaciuto, e gli propone di produrlo e farlo uscire per la Apple, l’etichetta degli scarafaggi di Liverpool. Tymon, sorprendentemente, declina l’offerta e comincia a suonare in giro, come artista di strada, dormendo sul pianerottolo delle case degli amici per diverso tempo prima di trovare rifugio ad Ash Grove. È probabilmente in questo periodo, che coincide con la disaffezione per gli studi d’arte che Joe giudica “noiosi” e “ripetitivi” che il giovane Mellor comincia a strimpellare seriamente la chitarra cominciando la sua mutazione in Strummer. I due scrivono anche una canzone, un pezzo reggae, dedicato alla casa di Vomit Heigts. [continua qui]
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