Alla fine dell’estate Joe/Woody lavora come addetto alle manutenzioni e alla pulizia alla English National Opera, dalle parti di Trafalgar Square. “Era un lavoro perfetto – ricorderà lui stesso – perché potevi nasconderti in uno degli anfratti di questo edificio vittoriano. Di solito portavo con me la chitarra, indossavo un cappotto marrone e sparivo per andare nella terrazza, dove c’erano dei rifugi introvabili, ad esercitarmi. Mi piaceva, anche se ho odiato da allora l’opera per averla ascoltata ininterrottamente per tre mesi”. Alla fine viene scoperto mentre è imboscato a suonare e licenziato. Riesce a ottenere una liquidazione di 120 sterline. Si taglia i capelli con un ciuffo rockabilly, probabilmente influenzato dalla visione di “That’ll be the day”, un film di ambientazione teddy boy interpretato dal cantante David Essex e dall’ex beatle Ringo Starr.
La prima, provvisoria, formazione del 101’ers suona il 6 settembre al Telegraph, un pub al 228 di Brixton Hill, non distante dalla prigione, per un concerto in supporto alla resistenza cilena. Due dei membri della band, Alvaro Narvaes e Antonio Pena-Rojas, erano scappati dal paese dopo il golpe di Pinochet, quindi p del tutto naturale per la band esibirsi a un altro benefit per il Cile, il mese successivo al Royal College of Art. Il gruppo parte con una delle sue cover di classici del rock’n’roll, “Bony Moronie”, ma l’audience insorge contro la “musica del capitalismo”.
“Hai idea di come venivamo visti? – racconterà Joe – Eravamo un mucchio di squatter fuori di testa. Così abbiamo trovato un pub con una stanza sopra e l’abbiamo affittata per le serate. È così che abbiamo imparato a suonare, facendo le cose da noi, che è molto simile all’etica punk. Voglio dire, devi essere in grado di fare le cose per conto tuo perché nessuno lo farà per te. Abbiamo strappato con gli artigli questa possibilità”. Il pub in questione è quello di riferimento a Chippenham, il “Chip”, un vecchio locale arredato da consunti ambienti rococò e un bancone semicircolare. Il posto dove il gruppo si esibisce regolarmente viene ribattezzato “Charlie Pigdog”, in onore ad un cane Jack Russel che vive alla casa occupata di Dave Goodall e che spesso viene fatto salire sul palco. Diventa il locale di riferimento della colorita popolazione di occupanti. Accade anche che il gruppo continui a suonare mentre la gente si azzuffa o la polizia fa irruzione. [16. continua qui]
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