Secondo la leggenda che lui stesso ha contribuito ad alimentare raccontandosi a spizzichi e bocconi nelle interviste del periodo dei Clash (i quali erano apertissimi a parlare e incontrare i fan ma molto oculati nella narrazione di se stessi alla stampa), a Newport Joe/Woody lavora, tra le altre cose, anche come becchino guadagnando 15 sterline e mezzo a settimana.
Nei primi mesi del 1973, quando è alla ricerca di una stanza da qualche parte, incontra Alun Jones, soprannominato dai più Jiving Al. Si tratta di un bassista che suona in una band chiamata Rio Off Park All Stars, che aveva in repertorio le cover dei classici del rock’n’roll. Il caso vuole che Al e Rob Haymer, il chitarrista della band, abbiano intenzione di formare un’altra band. Trovato il batterista, selezionano un addetto alle pompe funebri di nome Jeff Cooper, si mettono alla ricerca del front-man. Al sa che il suo coinquilino è ancora alle prime armi con la chitarra e non conosce bene l’arte di usare la voce, ma ne apprezza molto la determinazione. Il gruppo ha un batterista ma non la batteria e Joe dissipa ogni dubbio proponendo una sorta di baratto: “Io ho una batteria, ve la faccio usare se mi fate cantare”.
Siamo già in autunno, è il 23 ottobre, quando Joe scrive al vecchio amico Paul Buck (aka Pablo Labritain) dicendogli che canta ma che non gli lasciano ancora suonare la chitarra perché “non muove le dita abbastanza rapidamente”. Poi racconta i concerti del debutto. Dalla lettera si coglie l’attenzione di Joe per l’immagine e per la reazione del pubblico.
La scorsa settimana abbiamo fatto quattro concerti. Abbiamo debuttato nella discoteca dell’associazione studentesca. È andata abbastanza bene. Nonostante me la facessi sotto per la mia prima esibizione, ho imparato molto. Il giorno successivo abbiamo suonato a una festa di un amico del nostro bassista, in un albergo a Shrewsbury. È stato uno schifo, anche perché il direttore dell’hotel ha spento l’amplificatore principale. Oltretutto, al ritorno il furgone è rimasto a secco e io e Rob abbiamo dovuto camminare per 7 miglia fino a Newport alle 3 del mattino. Poi è andata meglio. Abbiamo suonato al rinomato Kensington Club, che è un locale grande dove suona gente del calibro di Dr John quando è in tour e il lunedì sera organizzano una serata marcia [“crud”, nel testo originale] che costa solo 15 penny. Suonavamo solo noi e c’erano 776 persone a sentirci. Il gestore dopo ha detto che è andata alla grande. C’erano adolescenti di tutti i tipi e gente in tiro. Abbiamo cominciato sparati con ‘Tobacco Road’ [un blues bianco degli Animals con Eric Burdon] e ‘I Can’t Explain” [il primo singolo degli Who, un pezzo beat]. Avevo un chiodo di vernice nera e sudavo come un maiale. Rob indossava una vecchia vestaglia con una maglietta di Elvis e le bretelle. In seguito, abbiamo suonato all’Arts College Dance di spalla ai Good Habit, che hanno preso 100 sterline, un sacco di soldi. Ero completamente ubriaco e indossavo un paio di pantaloni da clown e abbiamo suonato molto bene. Abbiamo fatto anche per la prima volta ‘Johnny Be Good’ [il classico r’n’r di Chuck Berry, qui Joe fa un errore: il titolo corretto è “Johnny B. Goode”].
La band ancora si chiama Deus Ex Machina, poco dopo prenderanno il nome meno pretenzioso di Vultures. Quando Joe lascia la sua stanza con Richard Frame, abbandona il suo ukulele. Alla fine del 1977 i Clash suoneranno a Bristol. Joe Strummer dal palco riconosce il suo ex coinquilino in mezzo al pubblico e urla: “Hey Frame! Dove cazzo è il mio ukulele!”. [continua qui]
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